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C R UCENTRO DI RICERCA SULL’UMORISMO
DIRETTO DA GIOVANNANTONIO FORABOSCO
Il frammento del “Bacio” di
Klimt, alterato, è simbolico dei complessi e affascinanti aspetti
dell’umorismo. Diverte? Lascia indifferenti? Irrita la sensibilità estetica ed
etica? La risposta è aperta alle reazioni individuali. Questo è uno dei pochi casi in
cui trovo che il piacevole solletico umoristico è secondo a un senso di
fastidio per lo sberleffo a un quadro di una bellezza sublime e di una
ricchezza di sentimento inattingibile.
L’aveva fatto con la Gioconda Marcel Duchamp nel 1919, l’ha rifatto
Salvador Dalì nel 1954: alcuni li hanno esaltati, altri non li hanno perdonati. Dichiarare subito uno dei limiti del senso dell’umorismo – il rispetto del senso del bello – permette di soffermarsi e incantarsi sulle sue solari qualità con la consapevolezza che i lati ombra esistono ma non oscurano. Studiare l’umorismo significa armarsi degli strumenti della conoscenza e sudare su tonnellate di ghiaia e sabbia per scoprire qualche preziosa pepita d’oro del sapere. Per fortuna, nell’impresa si sono cimentati in molti, e grandi. Molto si sa, e molto resta da sapere. Il ridere, sfida impertinente alla speculazione filosofica – diceva Bergson. Ma sfida di grande eccitazione. Questa sede si offre come
crocevia di informazioni e riferimenti che entrino circolarmente in rapporto
con tutti coloro che fanno ricerca sull’umorismo.
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